I rendimenti dei Buoni Fruttiferi Postali sono destinati a calare? Facciamo chiarezza su uno dei dubbi più frequenti tra gli investitori.
I Buoni Fruttiferi Postali sono un ottimo strumento di investimento anche per i risparmiatori meno esperti, che non vogliono affrontare i rischi del mercato azionario. Sono, infatti, garantiti dallo Stato e permettono sempre il rimborso del capitale investito, oltre alla maturazione degli interessi.
Dal 3 gennaio 2025, sono state modificate le condizioni economiche di una determinata categoria di Buoni Fruttiferi Postali, forse la più diffusa tra i sottoscrittori. Queste variazioni potrebbero incidere significativamente sull’acquisto dei Buoni da parte dei futuri investitori e sui rendimenti ottenibili. Ma procediamo con ordine e analizziamo la vicenda nel dettaglio.
I Buoni Fruttiferi Postali Ordinari sono un prodotto di investimento a lungo termine, perché hanno una scadenza ventennale. Costituiscono uno degli strumenti più redditizi, con guadagni lordi annui crescenti, che ammontano allo 0,50% per il primo biennio, per poi salire in maniera progressiva fino al 4% nei venti anni.
I nuovi tassi di interesse, tuttavia, sono inferiori rispetto a quelli passati. Ad esempio, una serie del 2020 assicurava un rendimento lordo pari al 5% alla scadenza, rendendo i Buoni Ordinari molto appetibili per i risparmiatori intenzionati a concludere un investimento a lungo termine. Con le modifiche, i rendimenti sono destinati a calare e, quindi, gli investitori potrebbero perdere interesse verso questo prodotto.
Un’altra peculiarità dei Buoni Fruttiferi Postali è la tassazione agevolata del 12,50% sui rendimenti netti, che li rendono più convenienti rispetto ad altri strumenti, come i Conti Deposito. L’aumento dell’inflazione e il taglio dei tassi reali, però, potrebbero generare un’ulteriore riduzione del potere d’acquisto delle somme investite.
Ma per quali categorie di investitori i Buoni Fruttiferi Postali continuano a essere il prodotto ideale? Innanzitutto per tutti coloro che vogliono proteggere i propri risparmi nel tempo (grazie alla garanzia statale) e per le famiglie che decidono di mettere da parte i risparmi per i figli. I Buoni sono, poi, perfetti per chi non ama seguire l’andamento dei mercati azionari o obbligazionari.
Non si può, tuttavia, considerare il cambiamento che ha investito le condizioni economiche e finanziarie, che potrebbero determinare un mutamento anche del ruolo dei Buoni. I rendimenti potrebbero non essere più elevati e, per massimizzare gli effetti, gli interessati dovranno fare attenzione a una serie di elementi.
Per godere di tassi più elevati, sarà necessario portare i Buoni a scadenza, diversificare l’investimento (magari optando anche per altri strumenti di risparmio) e tenere d’occhio l’inflazione, per capire se i rendimenti assicurati sono idonei a controbilanciare il costo della vita.
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