L’UNIFORMITA’ SECONDO IL MIUR

Scritto da Andrea Matarazzo on . Postato in Il dirigente e lo staff

L’UNIFORMITA’ SECONDO IL MIUR

Finalmente è ufficiale: l’uniformità delle fasce a livello nazionale comporta che qualcuno ci andrà a rimettere! Noi l’avevamo detto…(VEDI).

L’Amministrazione ha presentato ai sindacati una simulazione in base a cui circa il 70% dei dirigenti scolastici avrebbe un aumento, mentre il restante 30% subirebbe una decurtazione dello stipendio.

A nostro avviso…la cosa non s’ha da fare: il minimo sindacale è che nessuno ci vada a rimettere! il nostro parere però conta poco…

Il problema naturalmente è la mancanza di risorse, anche in considerazione del fatto che parte degli stanziamenti aggiuntivi sono una tantum; appare evidente che bisogna arrivare a degli stanziamenti strutturali, che siano sufficienti ad assicurare che nessuno ci vada a rimettere e a risolvere in via definitiva la questione.

Il MIUR ha fatto la sua simulazione con riferimento all’a.s. 2022/2023, perché, come ben si sa, fino al corrente anno scolastico si continuerà con i contratti regionali, così come stabilito dalla Legge di Bilancio.

Dal canto loro, i sindacati concordano con la linea di chiudere il pregresso con il FUN e i CIR del corrente anno scolastico, operando una specie di riallineamento temporale dopo i ritardi degli ultimi anni.

A tal proposito, il MIUR ha stabilito la ripartizione del FUN 2019/2020 tra le regioni, per cui potranno iniziare le contrattazioni regionali; per gli anni scolastici 2020/21 e 2021/22 si è invece ancora in attesa della certificazione da parte dell’UCB; si riuscirà a chiudere i contratti regionali entro l’estate?

I sindacati invece non si esprimono sul problema dell’uniformità, chiedono ulteriori simulazioni da parte dell’Amministrazione; domanda: sono disposti oppure no ad accettare che un 30% dei Dirigenti Scolastici ci vada a rimettere? Altra domanda: perché non fanno loro una simulazione e la sottopongono all’Amministrazione?

Noi una simulazione l’abbiamo già fatta, la riformuliamo sulla base dei dati utilizzati dall’Amministrazione nella sua simulazione; naturalmente, noi partiamo dal presupposto che nessuno ci vada a rimettere.

La situazione a regime

La simulazione del MIUR riguarda, come detto, l’a.s. 2022/2023, possiamo dire che sarebbe la situazione a regime, quando spariranno definitivamente i contratti regionali; va notato che siamo oltre la vigenza del contratto da rinnovare (2019/2021), per cui si potrebbe anche intervenire in sede di stipula del contratto, utilizzando anche le risorse aggiuntive stanziate negli ultimi anni. Il problema è che non bastano…

Nella sua simulazione, il MIUR prevede un organico di 8.007 posti e suddivide le scuole in tre fasce:

-il 22% andrebbe in prima fascia

-il 51% andrebbe in seconda fascia

-il 27% andrebbe in terza fascia

Nessuno deve rimetterci

Come detto, nella simulazione del MIUR un 30% dei Dirigenti Scolastici italiani va a rimetterci; per noi questo è inaccettabile, l’unico modo per evitarlo è quello di allineare la posizione variabile sugli importi più alti oggi vigenti:

FASCIA

IMPORTO MASSIMO

PRIMA FASCIA

20.578,99

SECONDA FASCIA

16.491,85

TERZA FASCIA

11.804,69

In questo modo, pochi andranno in pari, tutti gli altri ci guadagneranno, chi più, chi meno.

Le risorse disponibili

Le risorse disponibili a regime sono quelle derivanti dal CCNL 2016/2018 e dagli stanziamenti aggiuntivi operati negli ultimi anni, stanziamenti che sono in parte strutturali ed in parte una tantum; qui, per semplicità, indichiamo le risorse lordo dipendente.

Questo il FUN a regime, utilizzando solo gli stanziamenti strutturali:

FUN A REGIME

FUN EX CCNL 2016/2018

212.470.226,08

RISORSE AGGIUNTIVE STRUTTURALI

36.132.389,07

TOTALE

248.602.615,15

Questa la suddivisione delle risorse disponibili tra retribuzione di posizione (85%) e retribuzione di risultato (15%):

FUN A REGIME

POSIZIONE

211.312.222,88

RISULTATO

37.290.392,27

Per quanto riguarda l’a.s. 2022/2023 sono disponibili altre risorse, ma si tratta come detto di risorse una tantum, che quindi negli anni seguenti non saranno più disponibili; questo il FUN per l’a.s. 2022/2023:

FUN A.S. 2022/23

FUN EX CCNL 2016/2018

212.470.226,08

RISORSE AGGIUNTIVE STRUTTURALI

36.132.389,07

RISORSE AGGIUNTIVE UNA TANTUM

14.043.455,22

TOTALE

262.646.070,37

Questa la suddivisione delle risorse disponibili tra retribuzione di posizione (85%) e retribuzione di risultato (15%):

FUN A.S. 2022/2023

POSIZIONE

223.249.159,81

RISULTATO

39.396.910,56

I costi dell’uniformità

I costi dell’uniformità riguardano la posizione variabile; in base ai dati della simulazione del MIUR e ipotizzando che nessun Dirigente Scolastici ci vada a rimettere, questa la spesa da affrontare:

SPESA POSIZIONE VARIABILE

FASCIA

NUMERO

IMPORTO MASSIMO

SPESA

PRIMA FASCIA

1.761

20.578,99

36.239.601,39

SECONDA FASCIA

4.084

16.491,85

67.352.715,40

TERZA FASCIA

2.162

11.804,69

25.521.739,78

TOTALE

8.007

 

129.114.056,57

La spesa in totale e lo squilibrio

Con il FUN va finanziata la spesa per la posizione fissa, la posizione variabile e il risultato; vediamo allora la situazione della spesa a regime e nell’a.s. 2022/2023.

Questa la spesa a regime:

SPESA IN TOTALE A REGIME

RISULTATO

37.290.329,27

POSIZIONE FISSA

100.608.835,77

POSIZIONE VARIABILE

129.114.056,57

TOTALE

267.013.221,61

Mettendo a confronto la spesa con le risorse del FUN, si ha:

SQUILIBRIO A REGIME

FUN

SPESA

SQUILIBRIO

248.602.615,15

267.013.221,61

-18.410.606,46

Le risorse non bastano, mancano all’appello quasi 20 milioni.

Vediamo ora la situazione per l’a.s. 2022/2023; questa la spesa:

SPESA IN TOTALE A.S. 2022/23

RISULTATO

39.396.910,56

POSIZIONE FISSA

100.608.835,77

POSIZIONE VARIABILE

129.114.056,57

TOTALE

269.119.802,90

Questo lo squilibrio:

SQUILIBRIO A.S.2022/2023

FUN

SPESA

SQUILIBRIO

262.646.070,37

269.119.802,90

-6.473.732,53

Lo squilibrio è inferiore, ma anche nell’a.s. 2022/2023 mancheranno all’appello quasi 7 milioni.

Da qui si capisce perché alcuni andranno a rimetterci…

Forse è meglio prendersi una pausa di riflessione e affrontare la questione in sede di rinnovo contrattuale.

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