SI PARLA DI PEREQUAZIONE, MA PER ADESSO RIMANGONO I TAGLI

Scritto da Andrea Matarazzo on . Postato in Il dirigente e lo staff

SI PARLA DI PEREQUAZIONE, MA PER ADESSO RIMANGONO I TAGLI

Come ben si sa, il CCNL 2016/2018 ha comportato un taglio della retribuzione variabile ed accessoria, perché tutte le risorse, ivi comprese quelle già versate nei FUN 2015/2016 e 2016/2017, sono state utilizzate per arrivare alla perequazione sulla retribuzione di posizione/parte fissa.

Per evitare il taglio della retribuzione mensile, con conseguente restituzione da parte dei Dirigenti Scolastici di quanto “indebitamente” percepito negli anni precedenti, il legislatore ha disposto una serie di stanziamenti aggiuntivi, alcuni una tantum e altri strutturali, fino ad arrivare alla Legge di Bilancio 2022, attualmente in discussione in Parlamento, che stanzia 20 milioni lordo stato.

Gli stanziamenti aggiuntivi

Il primo stanziamento, di 13,1 milioni lordo stato, è stato disposto dalla Legge 17 luglio 2020, n. 77 ed ha una finalità ben precisa: “evitare la ripetizione di somme già erogate in favore dei dirigenti scolastici negli anni scolastici 2017/2018 e 2018/2019”, impedire cioè che i Dirigenti Scolastici debbano restituire le somme già percepite negli anni scolastici 2017/2018 e 2018/2019 per effetto dell’ultrattività dei CIR 2016/2017.

Grazie a questo stanziamento aggiuntivo è stato finalmente possibile costituire i FUN 2017/2018 e 2018/2019 e si è aperta la contrattazione integrativa nelle diverse regioni, ma si è visto subito che i problemi non sono affatto risolti.

Come abbiamo visto nel caso della Sicilia, il taglio è comunque talmente pesante da inficiare gli aumenti stabiliti dal CCNL 2016/2019 (VEDI); in altre regioni le cose vanno anche peggio, ad esempio in Liguria ed in Abruzzo, dove ci sarà nel 2017/2018 un taglio della posizione variabile.

In ogni caso, la retribuzione di risultato scende ad importi irrisori: un Dirigente Scolastico di prima fascia della Liguria riceverà ben …25,97 euro per l’a.s. 2017/2018!

Dato che i problemi non erano risolti, il legislatore ha disposto nella Legge di Bilancio 2021 un altro stanziamento una tantum di 25,856 milioni di euro lordo stato, da utilizzare naturalmente nel solo anno 2021; non conosciamo gli effetti di questo ulteriore stanziamento, perché va utilizzato in quota parte nei FUN 2019/2020 e 2020/2021, che sono bloccati per i motivi che vedremo in un prossimo articolo.

Ci sono poi degli stanziamenti aggiuntivi diverso dai precedenti, perché si tratta di stanziamenti strutturali, permanenti.

La Legge di Bilancio 2020 ha stabilito uno stanziamento di 30 milioni di euro lordo stato a decorrere dal 2020 da destinare, nell’ambito della contrattazione collettiva nazionale, al FUN dei Dirigenti Scolastici, al fine di incrementare la posizione variabile e il risultato; finalmente si parla di aumenti e non…di buchi da tappare!

L’ultimo stanziamento è ancora sulla carta, si tratta dello stanziamento di 20 milioni lordo stato stabilito all’art. 110, comma 1 della legge di Bilancio 2022 attualmente in discussione in Parlamento, stanziamento che avrà naturalmente decorrenza dal prossimo anno.

Anche in questo caso si tratta di uno stanziamento strutturale, esplicitamente finalizzato all’incremento della posizione variabile; sarebbe un ulteriore, piccolo passo verso la perequazione con gli altri Dirigenti dell’Area C, anche se la meta rimane molto lontana, come vedremo a breve.

Gli effetti degli stanziamenti aggiuntivi

Per effetto degli stanziamenti aggiuntivi, ivi compresi i 20 milioni ancora da approvare, si arriverà a recuperare i tagli sulla retribuzione variabile ed accessoria registrati dopo la stipula del CCNL 2016/2018 e ci sarà anche la possibilità di qualche piccolo aumento

A partire dall’a.s. 2019/2020, queste le risorse aggiuntive lordo dipendente disponibili per l’incremento del FUN, anno per anno:

ANNO SCOLASTICO

RISORSE AGGIUNTIVE

2019/2020

33.137.736,67

2020/2021

21.679.433,44

2021/2022

31.314.737,20

2022/2023

36.132.389,07

Nota bene: le risorse aggiuntive sono indicate lordo dipendente

Questo l’ammontare del FUN a regime, cioè nell’a.s. 2022/23:

FUN PREVIGENTE

140.199.447,06

INCREMENTO CCNL ART. 41, COMMA 1

2.896.592,00

INCREMENTO CCNL ART. 41, COMMA 2

69.374.187,02

RISORSE LEGGE DI BILANCIO 2020

21.679.433,44

RISORSE LEGGE DI BILANCIO 2022

14.452.955,63

TOTALE

248.602.615,15

Da notare: si andrà a regime ben oltre la vigenza (2019/2021) del contratto che deve ancora essere stipulato; ci sarà bisogno di molta inventiva contrattuale per utilizzare tutte le risorse aggiuntive!

Vediamo allora la situazione a regime, mettendola a confronto con quella del 2016/2017, quella cioè precedente all’ultimo contratto; questo il budget per la retribuzione variabile ed accessoria:

 

2016/2017

A REGIME

FUN

158.285.355,14

248.602.615,15

SPESA PER POSIZIONE FISSA

25.533.333,93

96.072.831,06

BUDGET PER VARIABILE ED ACCESSORIA

132.752.021,21

152.529.784,09

Come si vede, il budget per la posizione variabile ed il risultato aumenta di circa 20 milioni; non c’è comunque da scialare, come si vede chiaramente se consideriamo la media pro capite:

ANNO SCOLASTICO

2016/2017

A REGIME

BUDGET PER VARIABILE ED ACCESSORIA

132.752.021,21

152.529.784,09

DIRIGENTI SCOLASTICI IN SERVIZIO

7.179

7.646

MEDIA PRO CAPITE

18.491,71

19.948,96

Sono 1.457,25 euro annui lordi in più rispetto ad oggi, che fanno 122,10 euro al mese; praticamente, vengono riassorbiti i tagli e c’è anche qualcosa in più.

Per calcolare la media a regime, noi abbiamo considerato l’organico del corrente anno scolastico, assumendo che tutti i posti siano occupati; è chiaro che la situazione migliora se ci sono vuoti di organico, perché la torta rimane uguale, ma i commensali diminuiscono, come successo ad esempio in Sicilia per gli anni scolatici 2017/18 e 2018/19.

Va anche detto però che se i commensali aumentano, la fetta di torta che spetta ad ognuno va a diminuire; ad esempio, se passasse la proposta di rendere permanenti i posti che si sono creati per effetto della Legge 178/2020, questa sarebbe la situazione a regime della media pro capite:

ANNO SCOLASTICO

D.L. 98/2011

LEGGE 178/2020

BUDGET PER VARIABILE ED ACCESSORIA

152.529.784,09

152.529.784,09

DIRIGENTI SCOLASTICI IN SERVIZIO

7.646

8.016

MEDIA PRO CAPITE

19.948,96

19.028,17

Sono circa 1.000 euro annui in meno rispetto alla situazione attuale; se si creano posti in più, bisognerebbe aumentare in proporzione anche il FUN!

La perequazione

Che effetto hanno gli stanziamenti aggiuntivi sulla perequazione con gli altri Dirigenti dell’Area C? Dalle cifre che abbiamo riportato, appare evidente che l’effetto è minimo.

A nostro avviso, la sperequazione con gli altri Dirigenti dell’Area C dopo la stipula dell’ultimo contratto ammontava a circa 30.000 euro annui lordi (VEDI) e dopo la stipula del contratto la situazione non è certo migliorata, anzi…Non abbiamo dati precisi, ma per i Dirigenti Scolastici la situazione è sicuramente peggiorata, visto che non si riesce nemmeno a stipulare i contratti regionali nonostante gli stanziamenti aggiuntivi.

Se quanto appena detto è vero, per arrivare alla perequazione servono circa 370 milioni lordo stato; considerando infatti una sperequazione di circa 30.000 euro annui lordo dipendente e un organico di circa 9.000 Dirigenti scolastici, questa la situazione:

SPEREQUAZIONE LORDO DIPENDENTE

ORGANICO DIRIGENTI SCOLASTICI

RISORSE AGGIUNTIVE PER PEREQUAZIONE

30.000,00

9000

270.000.000,00

 

Ai 270 milioni vanno però aggiunti anche gli oneri a carico dello Stato, pari al 38,38%, per cui le risorse aggiuntive necessarie per la perequazione arriva a circa 370 milioni lordo stato.

A fronte di queste cifre, lo stanziamento di 20 milioni lordo stato della legge di Bilancio appare veramente esiguo!

Se volgiamo lo sguardo all’indietro, vediamo che per arrivare alla perequazione sulla retribuzione fissa lo stanziamento di risorse aggiuntive è stato pari a 285 milioni; ci sono voluti però 20 anni, a partire dal primo contratto dell’Area V nel 2000 per arrivare al primo contratto dell’Area C stipulato nel 2019.

Speriamo non ci vogliano altri venti anni per arrivare alla perequazione piena!

 

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