La riforma della scuola.E' necessario un approccio di sistema_Marzo 2014
LA RIFORMA DELLA SCUOLA
E’ NECESARIO UN APPROCCIO DI SISTEMA
La scuola è da molti anni un cantiere aperto e, come succede molto spesso in Italia, i cantieri si aprono, ma non si chiudono.
Ogni tanto si assiste all’annuncio di una nuova questione da affrontare, di un problema da risolvere, di una ulteriore riforma da fare; manca completamente l’approccio di sistema, manca la coscienza che la scuola, intesa come sistema di istruzione e formazione, è un sistema complesso dove tutto si tiene.
Può anche essere utile affrontare un problema particolare, ma la cosa più importante è ridare un assetto logico e funzionale al sistema nel suo insieme, una volta si sarebbe detto che sono necessarie riforme di struttura.
Con l’insediamento del nuovo Governo, il Presidente del Consiglio ha parlato di centralità della scuola ed ha indicato una priorità assoluta, l’edilizia scolastica, o meglio la manutenzione degli edifici scolastici; a sua volta il Ministro Giannini ha insistito sulla valorizzazione del merito, mentre l’on. Faraone, responsabile scuola del PD, ha indicato come centrale la soluzione del problema del precariato.
Si ha l’impressione di un reale interesse del Governo per la scuola, interesse che però, al solito, si perde in mille rivoli, per cui il rischio è che ci si fermi ancora una volta all’effetto annuncio, che magari si realizzi qualcosa, senza però andare ad intaccare l’assetto del sistema.
Intendiamoci, se Renzi riuscisse a far partire la prossima estate un piamo straordinario di manutenzione degli edifici scolastici in tutta Italia, sarebbe per la scuola ben più che una boccata di ossigeno, ma sarebbe in ogni caso un intervento isolato, rimarrebbero per intero i problemi di sistema; tanto per dire: dove trovare i soldi per comprare la carta igienica?
Potrà sembrare un’assurdità considerare il problema dell’acquisto della carta igienica un problema strutturale, ma è così, perché è una parte del problema delle risorse economiche che vengono assegnate, o meglio non vengono assegnate alle scuole, dopo anni ed anni di tagli; oggi la realtà è questa: le scuole non potrebbero far fronte alle esigenze più elementari di funzionamento senza il contributo dei genitori.
L’ultimo approccio di riforma sistematico risale…a quasi venti anni fa, alla riforma Bassanini che investiva tutta la pubblica amministrazione ivi compresa la scuola; l’autonomia scolastica poteva essere un punto di svolta, ma così non è stato, se non in minima parte.
C’è stata poi la stagione della riforma costituzionale, mai attuata; l’unica istituzione che ha lavorato a pieno regime è stata la Corte Costituzionale, non si contano le sentenze che riguardano il conflitto Stato-Regioni nella gestione del sistema di istruzione e formazione.
Poi è venuta la stagione dei tagli, con Tremonti e Gelmini; la scuola da anni, ormai, sopravvive correndo dietro alle continue emergenze, ha del miracoloso che ancora si riesca ad assicurare un servizio decente.
Con il Governo Renzi, forse qualcosa sta cambiando; non si parla solo di edilizia scolastica o di precariato, si parla di riforma del Titolo V della Costituzione, di abolizione delle province, di riforma della dirigenza.
E’ chiaro che se riparte un processo di riforma della Costituzione, si dovrà affrontare anche il problema dell’assetto del sistema di istruzione e formazione, sia a livello di competenze legislative che di competenze amministrative e gestionali.
Tanto per dire: se si va verso un’abolizione delle province da sostituire con Consorzi di Comuni, questo dovrebbe significare automaticamente l’eliminazione della struttura periferica del MIUR, da sostituire con l’associazionismo delle scuole autonome, un associazionismo che dovrebbe passare dal livello volontaristico a quello istituzionale.
Questa si che sarebbe una rivoluzione copernicana!
Intendiamo fare una rassegna analitica delle questioni da affrontare per arrivare ad una “ristrutturazione” del sistema di istruzione e formazione, nelle prossime settimane proveremo ad indicare almeno i titoli dei diversi capitoli e daremo qualche indicazione, avendo come punto di riferimento la centralità dell’autonomia scolastica.