Qualcosa si muove nella scuola?_Maggio 2013
QUALCOSA SI MUOVE NELLA SCUOLA?
MAGGIO 2013
Forse qualcosa, finalmente, si muove nel mondo della scuola.
Negli ultimi giorni sono uscite alcune notizie interessanti, che fanno ben sperare, perché si muovono in una direzione diversa dalle solite ovvietà.
Cominciamo dalla Ministra Carrozza che ha affermato a RADIO 24: o arrivano soldi per la scuola, o mi dimetto; è vero che tutti i Ministri hanno chiesto fondi per la scuola (Anche chi ha fatto i tagli…), ma quella minaccia di dimissioni dà l’idea di una volontà di fare ed ottenere qualcosa, in una situazione i soldi sono una merce molto rara…
La Ministro non ha solo espresso auspici, ha anche lanciato un’idea che potrebbe essere praticabile: contro la piaga della dispersione scolastica, teniamo aperte le scuole di pomeriggio, arricchiamo l’offerta formativa oltre lo stretto spazio cirricolare.
Non è che l’idea in sé sia molto nuova (Vedi Lombardi e Berlinguer…), ma una novità vera c’è: i sindacati non iniziati il solito fuoco di sbarramento, sembrano anzi aprire ad un’idea di utilizzazione dei docenti e del personale ATA anche nel pomeriggio, in attività extracurricolari.
Il primo a muoversi è stato Marco Nigi dello Snals, che al GR1 del 7 maggio ha affermato: "Si tratta di pensare ad una scuola che non allunga il tempo degli studenti e dei professori, ma che dovrebbe essere aperta dal mattino alla sera… un segmento curriculare al mattino, uno pomeridiano con un "moderno doposcuola", durante il quale i docenti possono fare libera professione, come gli intramoenia negli ospedali, per aiutare gli alunni".
Qui non interessa tanto il merito della proposta, quanto il fatto che sia stata avanzata e non sia isolata nel mondo sindacale.
In effetti, come riporta Orizzontescuola.it, i sindacati del comparto scuola intendono aprire il tavolo contrattuale, anche nel caso si arrivasse ad un prolungamento del blocco degli stipendi; sul tavolo c’è una rimodulazione dell’orario di lavoro dei docenti e degli ATA, anche senza oneri aggiuntivi, perché potrebbe l’aumento dell’orario potrebbe essere finanziato con risorse interne, mediante tagli alla burocrazia o attingendo ai FSE, senza demonizzare i contributi volontari delle famiglie (Vedi il riferimento di Nigi all’intramoenia).
L’abbiamo già detto, lo ripetiamo: perché non pensare a diversi regimi orari per i docenti, su base volontaria? Già oggi c’è un tempo normale ed un part time, perché non introdurre il “tempo potenziato”? Abbiamo usato un’espressione che forse qualcuno ricorderà, dato che il tempo potenziato (Tre ore in più a settimana, incentivate, su base volontaria) venne introdotto dal DPR 399 addirittura nel 1988 e non fu mai applicato, naturalmente per mancanza di fondi.
Perché non finanziare questo arricchimento dell’offerta formativa dando una bella sforbiciata alla burocrazia ministeriale, a cominciare dai dirigenti? Si potrebbe così anche potenziare l’autonomia scolastica…
A proposito di dirigenti: i sindacati del comparto scuola si muovono, pur in una situazione estremamente difficile, quelli dell’ Area V della dirigenza che fanno?