Restituiamo un pò di soldi alla scuola_Aprile 2013

on . Postato in Autonomia scolastica

RESTITUIAMO UN PO' DI SOLDI ALLA SCUOLA

Orizzontescuola.it segnala una presa di posizione, sul suo blog, del sottosegretario Rossi Doria, che invita a restituire un po’ di soldi alla scuola.

 

Queste le priorità indicate dal sottosegretario:

"L’estensione delle azioni di contrasto alla dispersione scolastica; la formazione in servizio dei docenti; un po’ di organico stabile e certo per rafforzare e rilanciare l’autonomia delle scuole di programmare e organizzare; il diritto allo studio, soprattutto".

 

Il sottosegretario continua:

“In questi giorni nuovi dati Eurostat ci hanno ricordato i tagli draconiani che la scuola italiana ha subito dal 2008: 8,3 miliardi di fondi in meno ci hanno portato al penultimo posto in Europa a 27, prima soltanto della Grecia. E’ vero che gli interessi sul debito rendono i dati comparativamente peggiori di altri Paesi. Ma il ritardo c’è lo stesso. Eccome."

"Bisogna fare come per i crediti delle imprese: procedere subito ad una prima restituzione, su alcune priorità assolute. L’estensione delle azioni di contrasto alla dispersione scolastica; la formazione in servizio dei docenti; un po’ di organico stabile e certo per rafforzare e rilanciare l’autonomia delle scuole di programmare e organizzare; il diritto allo studio, soprattutto".

Il sottosegretario conclude:

"Mentre diminuiva la spesa per la scuola, aumentava quella per sanità e pensioni. Qui non si tratta di togliere a chi è già in sofferenza, ma di trovare subito un po’ di risorse dove si possono prendere, per restituire un primo pezzetto di futuro. Fare in fretta. Lo ha detto anche il Garante per l’Infanzia: due milioni di bambini e ragazzi sono in forti difficoltà. Non c’è tempo".

Come non essere d’accordo?

Ci permettiamo però di indicare le nostre priorità: la scuola deve funzionare, le migliori riforme resteranno lettera morta, come succede spesso (Sempre?) in Italia, se la macchina amministrativa non funziona.

Per il sistema di istruzione, questo significa senz’altro stanziare quel minimo di risorse che permettano il normale funzionamento delle scuole; significa però, e soprattutto, ridefinire in modo chiaro l’assetto del sistema (Chi deve fare che cosa), eliminando gli sprechi e trasferendo le risorse lì dove viene erogato il servizio: le istituzioni scolastiche autonome.

A che serve oggi l’Amministrazione del MIUR, in particolare quella periferica? A che serve una pletora di dirigenti lautamente pagati, quando nelle scuole non si sa come dare qualche soldo ai docenti vicari?

UA-12945503-14